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Archivio Licisco Magagnato

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BIOGRAFIA DI LICISCO MAGAGNATO

a cura di Claudia Piazza

 

1921

Nasce a Vicenza, mercoledì 8 giugno, da Remo Magagnato e Carolina Negrello.

 

1922

Si ammala di poliomielite e le conseguenze della malattia lo accompagneranno tutta la vita.

 

1940

Consegue la maturità classica al Liceo Ginnasio Governativo "A. Pigafetta" di Vicenza.

Il 10 giugno, Magagnato avvicina Antonio Giuriolo, che aveva rifiutato l'iscrizione al P.N.F. Nell'estate del 1940, Giuriolo coinvolge Magagnato nella cerchia antifascista vicentina, della quale facevano parte Benedetto Galla, il cugino Gaetano Galla, Enrico Melen e Mario Mirri. Tra il 1941 e 1942, il gruppo fu allargato a Luigi Meneghello, Renato Ghirotti e Gigi Ghiotti.

A settembre, Magagnato incontra Carlo Ludovico Ragghianti, intervenuto ad una riunione a casa di Luciano Tomelleri, su invito di Neri Pozza. Tra i due si instaura un'intensa amicizia ed un lungo sodalizio lavorativo.

 

1942

Il 4 giugno viene fondato il Partito d'Azione e nell'ottobre si costituisce a Treviso la sezione del Veneto, a casa dell'avvocato Leopoldo Ramanzini, alla presenza tra gli altri di Ugo La Malfa, Bruno Visentini, Norberto Bobbio, Antonio Giuriolo, Enrico Opocher e Giuseppe Schiavon. Poche settimane dopo anche a Vicenza si forma il primo nucleo azionista in una riunione convocata da Luciano Tomelleri, alla quale partecipano Ragghianti, Giuriolo, Barolini, Faggin, e lo stesso Magagnato.

 

 

 

1943

Magagnato incontra l'avvocato Ettore Gallo ed inizia la militanza politica nella resistenza del Basso Vicentino, in un gruppo afferente alla Brigata Tre Stelle. Quando i compagni vengono incarcerati assume la responsabilità del gruppo: «E quando poi, fra l'ottobre e il dicembre del 1944 noi più anziani fummo catturati e incarcerati, tu dovesti assumere anche formalmente la grave responsabilità della direzione della lotta, e lo facesti con la stessa semplicità e lo stesso spirito di sacrificio che tante volte ci erano stati d'esempio» (Ettore Gallo, Impegno morale e lotta per la libertà in "Licisco Magagnato 1921-1987" a cura di Angelo Colla e Neri Pozza, 1987).

Magagnato scrive il testo di storia del pensiero politico Nazione e rapporti internazionali nel pensiero di Mazzini Vicenza, Collezioni del Palladio.

 

1945

Quando il 23 giugno viene eletto alla presidenza del Partito d'Azione Ferruccio Parri, Magagnato si dice favorevole ed entusiasta. Il 18 novembre ha luogo a Vicenza il primo congresso provinciale del Partito d'Azione e lo stesso Magagnato introduce i lavori. Nell'esporre la relazione organizzativa profila il bilancio dell'attività del partito a Vicenza (gli atti del congresso sono pubblicati ne "Il Lunedì" del 26 novembre 1945).

Si laurea a pieni voti in Lettere e Filosofia alla Facoltà di Padova, discutendo una tesi in Storia dell'Arte sui mosaici di San Marco, relatore Sergio Bettini.

 

1946

Nel Congresso Nazionale del Partito d'Azione del 4 febbraio, a Roma, si verifica una profonda spaccatura: una parte segue Emilio Lusso, fautore di uno spostamento a sinistra del partito in chiave socialista; un'altra si allinea con Ugo La Malfa, sostenitore di una politica di centro, democratica e liberale. Magagnato si schiera dalla parte di quest'ultimo, che nel settembre aderisce al Partito Repubblicano.

Magagnato presta servizio al Museo Civico di Vicenza in qualità di assistente al pro rettore, Antonio Dalla Pozza, fino al 1951. Insieme riattivano l'Istituto, rimasto chiuso a causa degli eventi bellici, sovrintendendo al restauro dei dipinti e riaprendo infine la Pinacoteca, ordinata secondo criteri museografici aggiornati.

1947

Lascia il Partito d'Azione e prende in consegna l'Archivio della Federazione provinciale vicentina del partito.

 

1948

Magagnato aderisce al Partito Repubblicano, come documenta una lettera di Bruno Visentini del gennaio 1948. Si schiera a fianco di Ugo La Malfa che contribuisce, come lui stesso afferma, allo "svecchiamento" repubblicano, redigendo il nuovo programma, orientato ad obbiettivi politici più rispondenti all'attualità della giovane Repubblica Italiana.

 

Il 18 maggio sposa Lidia Sandonà, da cui avrà il figlio Alberto.

 

1950

Soggiorna per un periodo presso il Warburg Institute dell'Università di Londra. Redige il suo più importante scritto giovanile su Andrea Palladio e il Teatro Olimpico di Vicenza: The Genesis of the Teatro Olimpico, pubblicato in "Journal of the Warburg and Courtauld Institutes",  XIV Nos. 3-4. Rudolf Wittkower loderà il «brillante lavoro» di Magagnato nel suo fondamentale Architectural Principles in the Age of Humanism (Londra 1962).

E' tra i fondatori dell'Associazione Nazionale dei Musei di Enti Locali e Istituzionali (ANMLI).

 

1951

Soggiorna per un periodo all'Università di Reading, invitato da Donald J. Gordon per realizzare un progetto di studio organico sul Teatro Olimpico, sotto la supervisione dello stesso Gordon e di Rudolf Wittkower.

Nel febbraio dello stesso anno consegue il diploma di perfezionamento in Storia dell'arte presso l'Istituto Storico Filologico delle Tre Venezie dell'Università di Padova, discutendo una tesi su Antonio De Pieri, relatore  Giuseppe Fiocco.

Nello stesso anno vince il concorso come direttore del Museo Civico di Bassano del Grappa.

 

 

1952

Cura la mostra "Dipinti dei Bassano recentemente restaurati", che avvia la riscoperta critica di Jacopo da Ponte e della sua bottega.

 

1953

Scopre in casa Compostella a Bassano del Grappa il famoso dipinto di Jacopo da Bassano "Martirio di Santa Caterina" già notato da Giambattista Verci nel 1775, di cui si erano perse le tracce e che Magagnato attribuisce alla seconda maniera.

Magagnato redige con Franco Barbieri e Renato Cevese la guida della città di Vicenza, tutt'ora fondamentale.

 

1954

Pubblica Teatri italiani del Cinquecento, Venezia, edizioni Neri Pozza.

 

1955

Vince il concorso di direttore dei Musei e Gallerie del Comune di Verona.

 

1956

In ottobre Magagnato propone all'Amministrazione civica di affidare a Carlo Scarpa la progettazione del restauro e del rinnovamento espositivo del Museo di Castelvecchio. Il lavoro, guidato da un sodalizio dialettico tra l'architetto e Magagnato, si svolge dal 1957 al 1964, per continuare con interventi minori fino al 1972.

Organizza la mostra  Disegni del Museo Civico di Bassano da Carpaccio a Canova.

Magagnato è presidente de "La Consulta", circolo veronese dell'Associazione Italiana per la libertà della cultura (AILC).

Partecipa alla Commissione Ministeriale di indagine per la tutela del patrimonio storico- archeologico-artistico del paesaggio, istituita in seno al Ministero della Pubblica Istruzione.

Organizza con Carlo Ludovico Ragghianti la prima grande mostra antologica su Pio Semeghini.

E' chiamato a far parte della Deputazione di storia patria delle Venezie.

 

1958

Organizza la mostra Da Altichiero a Pisanello allestita da Carlo Scarpa nell'ala del museo appena restaurata, tappa fondamentale per gli studi del secondo Novecento sul gotico internazionale.

Il 26 giugno viene nominato socio dell'Accademia di Pittura-Scultura e Scuola G.B. Cignaroli-Brenzoni.

 

1960

Il Consiglio dell'Associazione Nazionale dei Musei di Enti Locali e Istituzionali, di cui Magagnato fa parte, si impegna personalmente perché venga varata la legge 22.9.1960 n. 1080, prima normativa in materia di musei non statali.

Cura il Commento e note alla Vita di Michele Sanmicheli architettore veronese di Giorgio Vasari.

 

1958-1961

Interviene e partecipa all'organizzazione di una serie di Convegni d'Urbanistica: VII Congresso Nazionale di Bologna (ottobre 1958), VII Convegno Nazionale per la Difesa del Verde a Roma (dicembre 1960), II Convegno per lo Sviluppo di Milano (novembre 1961).

 

1961

Realizza la mostra Disegni di Emilio Vedova 1935-1950.

Provvede alla ristrutturazione della Galleria d'arte moderna a Palazzo Forti, affidando il progetto agli architetti Luciano Cenna e Luigi Calcagni.

 

1962

Tra giugno e luglio, organizza il Convegno per lo Sviluppo e la Difesa di Verona al Palazzo della Gran Guardia. Intervengono, tra gli altri, gli architetti: Edoardo Detti, Libero Cecchini ed Arrigo Rudi, l'ingegnere Carlo Alberto Ruffo, il soprintendente Piero Gazzola e il sindaco Giorgio Zanotto (Atti inediti del Convegno conservati presso l'Archivio «Licisco Magagnato»).

Pubblica il volume Arte e civiltà nel medioevo veronese, Edizioni ERI, Torino.

 

1963

Magagnato cura il volume La politica economica in Italia: 1946-1962, scritti e discorsi di Ugo La Malfa Milano, Edizioni di Comunità.

Diventa membro dell'Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona.

 

1964

Luigi Meneghello pubblica il romanzo I Piccoli Maestri. La prima edizione reca in copertina il disco di marmo con stemma araldico, proveniente dalla pavimentazione della chiesa di Santa Anastasia, emblema del 'nuovo' Castelvecchio. Nel romanzo il personaggio del partigiano "Franco" è ispirato a Magagnato, ripreso anche nel successivo scritto del 1988 Bau-Sète, dove l'autore racconta i suoi vent'anni nell'Italia del dopoguerra: «Franco non ammetteva che su di certe questioni di fondo (un elenco comprenderebbe almeno una dozzina di voci) si potesse dissentire dalle sue posizioni se non in malafede, o per congenita ma non incolpevole puerilità, o per gravi disguidi nello sviluppo intellettuale e morale».

Diviene membro del Comitato Scientifico del C.I.S.A. Centro Internazionale di Studi Andrea Palladio.

 

1965

Inizia a collaborare con "La Voce Repubblicana" realizzando una serie di articoli riguardanti la conservazione del patrimonio artistico.

 

1966

Soggiorna nuovamente a Reading grazie ad una borsa di studio di "Visiting Fellowship".

Scrive la monografia Palazzo Thiene: sede della Banca popolare di Vicenza, Milano Arti grafiche A. Pizzi.

1967

Cura l'edizione critica de Le vite de' pittori, de gli scultori et architetti veronesi di Bartolomeo Dal Pozzo, promossa dalla Banca Popolare di Verona.

 

1969

E' chiamato a partecipare alla Commissione consultiva permanente per la difesa del paesaggio istituita dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Mariano Rumor.

Organizza al Palazzo della Gran Guardia a Verona la mostra dell'opera pittorica e grafica di Filippo De Pisis e a Vicenza la mostra su Ubaldo Oppi.

E' eletto membro dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Venezia.

 

1970

Nel 1967 consegue la libera docenza in storia dell'arte e dal 1970 è il primo docente di storia dell'arte del corso di laurea in Lingue e Letterature straniere presso la Facoltà di Economia e Commercio della neo costituita Università degli Studi di Verona, incarico assunto a titolo gratuito. Organizza corsi serali per studenti lavoratori, con lo scopo di avvicinarli alla conoscenza della storia dell'arte.

 

1973

Diviene membro del Comitato Scientifico dell'Associazione Nazionale dei Centri storici.

Il Comune di Vicenza affida a Magagnato l'incarico di collaboratore per la stesura del P.R.G. per il settore paesaggistico-ambientale.

Inaugura il Museo degli Affreschi intitolato allo storico dell'arte legnaghese Giovanni Battista Cavalcaselle. In questa occasione viene allestita la Mostra di disegni di G. B. Cavalcaselle tratti da antichi maestri, centodue opere provenienti dalla Biblioteca Marciana.

Redige il volume G.B. Cavalcaselle a Verona, con prefazione di Alberto De Mori e appendici di documenti inediti dell'Archivio di Stato di Verona.

Fonda il Centro Iniziative Educazione Artistica (C.I.E.A.) con l'intenzione di promuovere il rapporto tra scuola, museo ed ambiente. Istituisce nei musei d'arte le visite guidate con personale specializzato.

 

1974

Viene istituito il Ministero dei Beni Culturali per iniziativa di Giovanni Spadolini. Magagnato esercita nelle fasi preliminari un ruolo di consulenza personale all'amico ministro.

Organizza la mostra "Cinquant'anni di pittura veronese 1580-1630".

 

1975

Affida all'architetto Arrigo Rudi, collaboratore di Carlo Scarpa, l'incarico di elaborare un progetto di riordino del Museo Maffeiano, inaugurato nel 1982.

Fonda l'Associazione Veronese Italo-Israeliana.

1976

Viene designato dal Comitato esecutivo dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) a far parte dei dieci rappresentanti dei Comuni al Consiglio Nazionale per i Beni Culturali e Ambientali.

 

1977

Gli viene assegnato l'incarico di vice-presidente del Comitato di settore per i Beni artistici e storici del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali.

Accetta l'incarico conferitogli dal sindaco di Mantova per curare la scelta delle opere e il catalogo della mostra su Pio Semeghini organizzata nelle sale di Palazzo Te.

 

1978

Pubblica con Bruno Passamani il catalogo generale della Pinacoteca del Museo di Bassano Il Museo Civico di Bassano del Grappa: dipinti dal XIV al XX secolo. Lo stesso anno organizza la grande mostra La pittura a Verona tra Sei e Settecento.

1980

Cura presso l'Editore Il Polifilo di Milano l'edizione critica de I quattro libri dell'architettura di Andrea Palladio. Lo stesso anno organizza la grande mostra Palladio e Verona. In entrambi i casi collabora con lui Paola Marini.

E' presidente dell'Associazione Mazziniana.

1982

Viene nominato dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Vincenzo Scotti, componente di una Commissione scientifica per l'arte contemporanea nell'ambito del comitato di Settore per i Beni storico-artistici.

1983

Il Comune di Cremona offre a Magagnato l'incarico di consulente per l'allestimento del Museo della città, con sede in Palazzo Affaitati, il cui progetto è affidato allo studio Albini-Helg-Piva di Milano.

1984

Magagnato contribuisce alla stesura della Legge Regionale n. 50 Norme in materia di musei, biblioteche, archivi, enti locali o di interessi locali, emanata il 5.09.1984. E' membro della prima Commissione Consultiva prevista dalla legge.

E' direttore scientifico fino al 1986 dei «Quaderni di Palazzo Te», pubblicati da Franco Cosimo Panini.

 

 

 

1985-1986

E' tra gli organizzatori della mostra Boccioni a Venezia: dagli anni romani alla mostra d'estate a  Ca' Pesaro, momenti della stagione futurista che, dopo l'edizione a Verona passa a Venezia e a Milano.

1986

Il 21 luglio Magagnato lascia la direzione del Museo di Castelvecchio per raggiunti limiti di età. Il Comune di Verona gli conferisce l'incarico biennale di consulenza per i progetti di sviluppo dei programmi culturali dell'amministrazione comunale.

Gli viene assegnato il Premio triennale Società Letteraria di Verona, e conferito il Premio Cultura Città di Bassano del Grappa.

Organizza la sua ultima grande mostra su Felice Casorati.

1987

E' il primo presidente dell'Istituto Veronese per la storia della Resistenza.

L'11 aprile scompare prematuramente a Venezia, a seguito di un malore accusato qualche giorno prima, mentre si recava a presiedere una Commissione di studio della Regione. I funerali si svolgono al Teatro Romano, alla presenza del ministro Bruno Visentini.

1992

Viene pubblicata postuma la monografia Il teatro Olimpico a cura di Lionello Puppi per il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, Milano, edizioni Electa.